E come vErità
Testo di Giovanni Faccenda (catalogo Oltre le muse - editoriale Giorgio Mondadori)
Testo di Giovanni Faccenda (catalogo Oltre le muse - editoriale Giorgio Mondadori)
«Bellezza è verità, verità è bellezza, - questo solo
sulla
terra sapete, ed è quanto basta.»
John
Keats, Ode
su un’urna greca
Come
estraniati in una dimensione dello spirito remota, i lavori di Elena
Rede suggeriscono, anziché esibire, quel qualcosa
di lei che è, insieme, ieri, oggi e domani. Vi collima, leggera
quanto un refolo di maestrale, la verità di sentimenti altrimenti
taciuti: indizio, questo, di chi si è sempre vista indagata nella
propria apparenza, dimenticando - gli altri, il mondo, la gente - che
in lei resistono profondità di stati d'animo timorosi di non essere
condivisi o di esserlo solo in parte. In minuscola parte.
Così,
dipinge e scolpisce corpi, volti, anime, ove è dato di incontrare
quella parte di sé che vive dall'altra parte dell’universo, in un
raccoglimento lirico, romantico e abissale.
«Nomen
omen», secondo l’antica locuzione latina. E il suo destino, e al
contempo il suo segreto, echeggiano davvero in quel duplice
riferimento anagrafico: con quelle «e» ricorrenti che dicono a chi
la guarda, ma non la vede, che lei è questo «e» questo «e»
ancora questo. Altro.
Giovanni Faccenda
Venezia,
luglio
2015
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