venerdì 7 settembre 2018

Grande successo e moltissime presenze 
ad ammirare le nuove sculture di Elena Rede

Marco Melgrati, sindaco di Alassio,
Silvio Melgrati, Stefania Melgrati, Elena Rede insieme 
alla monumentale scultura in bronzo dell'artista

Splendido sodalizio di arte e design nell’Atelier Arredo Design Melgrati - Poltrona Frau ad Alassio, che ancora una volta vede abitare il suo spazio dalle nuove opere scultoree di Elena Rede, artista italiana che da sempre volge la sua ricerca artistica sull’esclusività di opere uniche. 
Un connubio motivato quindi, quello con la tradizione dello studio di architettura Melgrati che unisce l’alto design al taglio “sartoriale” per tutte le esigenze dei propri clienti. 
Due mondi non più distanti che danno vita a una sinergia tra arte e mercato in onore di quel valore che diviene motivo di vanto al di fuori dei nostri confini: il Made in Italy. 



Così scrive per l'occasione lo storico e critico d'arte 
Giovanni Faccenda


La bellezza è eterna. Come la verità. E l'arte, quando è Arte.

Dacchè Elena Rede ha scelto gli orizzonti più impervi e vertiginosi del proprio percorso creativo, abbandonando di fatto ogni illusorio appagamento, tipico di molti artefici contemporanei, un'essenza aristocratica ed esclusiva ha scelto di dimorare, metafisica, nell'anima stessa delle sue creature antropomorfe.
È come se, dal più ardito confronto olimpico fra i sommi scultori della Grecia antica (Prassitele, Mirone, Fidia, Policleto), fossero improvvisamente risorti questi ermetici e suggestivi simulacri: lacerti dinanzi ai quali porsi con lo stupore che suscitano mirabili idilli, prodigi che hanno vinto la loro sfida con il tempo e sono, ora, tramandati.
Come ciò che si vede (ed è il meno) di quei due volti, che raffigurano, in realtà, il medesimo: estremità visibili, ora sibilline ora eloquenti, di una storia millenaria che non conosce epilogo.
Miracolosamente riemersi da un altro "mare", diverso da quello di Riace, grandeggiano adesso con le stimmate del capolavoro.
L'aveva già detto Igor Mitoraj: "Elena Rede mi piace perché ha talento ellenico e visioni atemporali".
(Giovanni Faccenda, Agosto 2018)











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